Mincengo

Cappella di Santo Stefano
E' situata alla periferia del paese di Mincengo, verso valle.
Chiesetta privata, eretta da don Stefano Bacino nel 1712. Si celebra la festa il 26 dicembre.
Stefano primo martire, la cui storia venne narrata negli Atti degli Apostoli, fu uno dei Santi più popolari nell'Italia medievale: le sue reliquie erano così ricercate che soltanto a Roma se ne veneravano tre braccia in tre diverse chiese.
Anche il suo culto era molto diffuso: ispirò il nome a quindici cittadine, tra cui Santo Stefano Belbo.
La data del 26 dicembre è stata scelta perché si è voluto solennizzare vicino al Natale colui che era stato il primo testimone - martyr in greco - del Cristo.
Il suo sepolcro fu ritrovato in Palestina nel 415, la leggenda narra che quando fu aperto il suo feretro la terra tremò, mentre si diffondeva un profumo paradisiaco che guarì molti malati.
Stefano era un greco, era stato scelto come diacono nella comunità di Gerusalemme perché badasse al servizio delle mense, in modo che gli apostoli potessero dedicarsi interamente alla preghiera.
Non si limitava al solo servizio ma, grazie alla sua sapienza, predicava ed operava prodigi. Questo suscitò l'invidia fra i "liberti" della sinagoga e fu accusato di blasfemia.

 

Egli predicava una visione "cattolica" del cristianesimo, anticipando san Paolo, andando oltre le tradizioni ebraiche.
Cercò di difendersi, ma le sue parole di accusa contro gli ebrei, che avevano ucciso colui che era venuto a salvarli, inferocirono ancor di più i suoi accusatori nel sinedrio, che lo trascinarono fuori dalla città e lo lapidarono.
La leggenda narra che alla scena assisteva Saulo, il futuro san Paolo, che custodiva i mantelli degli aguzzini.
L'iconografia rappresenta il Santo giovane, vestito con la dalmatica diaconale, la stola, il libro dei Vangeli e talvolta, al posto della pietra, la palma del martirio.